
Contenitore per liquidi che può essere utilizzato per l’acqua, la birra, il latte.
Spesso i contenitori sono muniti di manico o di anelli per essere trasportati o appesi sui rami degli alberi al fine di mantenere la freschezza del contenuto.

Un contenitore in terracotta in uso agli inizi degli anni '60
Presso il popolo Diola (abitanti la regione della Casamance, in Senegal) sono le donne che lavorano la terracotta e la tecnica di lavorazione viene trasmessa da madre in figlia.

Fase di lavorazione della terracotta
Per dare solidità alla terracotta nell’impasto si aggiunge polvere di conchiglie; in particolare le donne Diola sminuzzano i gusci delle ostriche che si trovano numerose nel delta del fiume Sine Saloum.

Acque dolci e acque salate per questo fiume che sfocia nell'Atlantico
I contenitori vengono poi lasciati seccare al sole per cinque o sei giorni per poi passarli alla cottura che viene fatta con diversi strati di rami di palme.
Il tempo di cottura varia a seconda della forza del fuoco e spesso la cottura viene ripetuta due volte.

Cottura dei contenitori in terracotta
IL POPOLO DIOLA
Si trova a sud ovest del Senegal, tra Gambia e Guinea Bissau

Senegal _ Mappa delle Popolazioni
ARTE
I Diola creano maschere per le iniziazioni maschili formate da un casco.
Lavorano i tessuti, ma la produzione più importante sono gli oggetti in terracotta: statue, in particolare figure femminili, contenitori per cibo e bevande.

Una maschera Diola del museo di Angoulême, Francia
STORIA
I Diola sono l’etnia principale della Casamance, regione a sud – ovest del Senegal. I Diola comprendono molti gruppi e le loro origini si perdono nel tempo.

Villaggio della Casamance in una cartolina postale degli anni '20
Alcuni sostengono che i Diola siano arrivati dal mare e successivamente si siano installati nel territorio del Sine – Salum, altri studiosi dicono che i Diola provengano dal Sud dell’Egitto e abbiano iniziato a vivere nell’odierno territorio verso il ‘300–’400.
Infine un’ultima teoria è quella che sostiene che i gruppi Diola siano stati scacciati dalla Guinea perché minacciati dai popoli Mandinghi che volevano convertirli all’Islam con la forza.

Preparazione dei pasti in un villaggio odierno
ECONOMIA
I Diola vivono di un’economia basata sulla coltivazione di riso, mais, manioca, miglio e canna da zucchero. Fiorente è l’allevamento del bestiame.

Coltivazione del riso in Casamance
I Diola inoltre producono tessuti e oggetti in terracotta che commerciano con i turisti, in particolare europei, che visitano il territorio della Casamance. Questo territorio infatti offre bellezze naturali ed è organizzato per l’accoglienza.

Il turismo, un importante fonte di reddito per i Diola
POLITICA
I Diola hanno sempre avuto problemi con il governo centrale, poiché rivendicano una loro indipendenza e sono stati forti oppositori durante la colonizzazione francese.
E’ nata una vera e propria guerra civile tra indipendentisti e stato centrale portata avanti per anni con effetti devastanti sulla popolazione e sul territorio. Solo da due anni a questa parte, grazie all’attuale presidente, è in atto una tregua anche se è molto difficile capire la situazione reale.
I movimenti per l’indipendenza si sono frantumati e alcuni gruppi si sono dati al banditismo, creando situazioni di instabilità tra la popolazione della Casamance.

Il re dei Diola ed un suo consigliere nei pressi della città di Ziguinchor
RELIGIONE
La religione maggioritaria è l’Islam anche se molti Diola sono cristiani cattolici.
Tuttavia al di là dell’Islam e del Cristianesimo, la popolazione Diola mantiene fortemente vive le credenze religiose tradizionali.
L’istituzione Bukut per l’iniziazione maschile è ancora oggi presente ed è un forte elemento di coesione per tutti Diola.

Danzatori impegnati durante il rito di iniziazione
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