All’interno della società Makonde le danze e l’utilizzo delle maschere rappresentano momenti fondamentali nei rituali di iniziazione maschili e femminili.
Le maschere – casco chiamate mapiko sono scolpite in legno e in pubblico da scultori iniziati di sesso maschile; l’aspetto ha fattezze aggressive e spesso alla sommità del capo sono applicati dei capelli. Inoltre sul viso sono evidenziate le scarificazioni tipiche del gruppo Makonde.
Spesso le labbra evidenziate e semiaperte mostrano i denti limati.
I Makonde infatti hanno la fama di essere grandi e feroci guerrieri, hanno l’abitudine di limarsi i denti per renderli appuntiti come quelli degli squali al fine di assumere un aspetto che incute paura.
La danza che prende il nome dalla maschera cioè danza mapiko, è compiuta da danzatori di sesso maschile che oltre ad indossare la maschera-casco ricoprono il loro corpo con tessuti e altri materiali al fine di mantenere il segreto della propria identità.
La maschera mapiko e la danza hanno un ruolo religioso e misterioso.
Il danzatore è lo spirito di un morto sconosciuto che è tornato sulla terra per scacciare il male, incutere rispetto, manifestare il proprio potere sui non iniziati e favorire legami tra i clan e i villaggi.
IL POPOLO MAKONDE
ARTE
Gli artisti Makonde si esprimono soprattutto in tre generi plastici.
Nel primo rappresentano teste di donna raffigurante la capostipite molto venerata come protettrice nelle avversità, nella maternità e nella morte.
Il secondo genere è costituito dalla rappresentazione in legno, ma anche in terracotta di scene di vita quotidiana.
Il terzo genere fa capo alla maschera “mapiko”, personificazione del maligno che era conservata in un tempietto situato in luogo appartato rispetto al villaggio.
STORIA
I Makonde sono un gruppo etnico originario del Mozambico.
In origine vivevano sul fiume Ruvuma, ma successivamente si sono spostati sul Meuda Plateau, sempre in Mozambico e nel sud della Tanzania.
Conosciuti come grandi guerrieri, furono fondamentali nella lotta di liberazione del Mozambico (indipendenza 1974) nei confronti del Portogallo perché oltre che essere molto agguerriti e feroci conoscevano meglio dell’esercito portoghese le foreste e il territorio del Mozambico.
ECONOMIA
L’economia dei Makonde è incentrata sulla coltivazione di mais, manioca e anacardi, sulla caccia e soprattutto sull’arte di intagliare il legno. Quest’ultima pratica ha infatti radici molto antiche e gli oggetti intagliati vengono spesso venduti. Molti di questi oggetti però vengono utilizzati durante le cerimonie religiose.
POLITICA
L’organizzazione sociale è di tipo matriarcale, i terreni appartengono alle donne e l’eredità è in linea femminile. Quando un uomo si sposa si trasferisce a vivere nella proprietà della moglie.
I villaggi Makonde sono a pianta ovale o rotonda e sono fortificati utilizzando palizzate di legno; hanno due ingressi, ma se si vuole accedere al villaggio bisogna superare una sorta di labirinto che solo gli abitanti stessi del villaggio conoscono. Il villaggio inoltre è difeso da buche scavate in profondità al di fuori del recinto e nel fondo delle buche sono collocati dei pali appuntiti che possono infilzare chi inavvertitamente cade nella buca, sia animale o nemico.
RELIGIONE
I Makonde praticano una religione animista, venerano gli antenati e celebrano riti con danze e maschere che personificano il male e gli spiriti maligni.
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