La maschera “Mwana Pwo” o maschera delle giovani rappresenta l’antenato femminile del popolo, celebre per la sua bellezza; la sua apparizione nelle riunioni di villaggio porta prosperità e fecondità.
Il volto è segnato da scarificazioni, sulla fronte è inciso un segno che la studiosa e poetessa Faïk-Nzuji ritiene essere il simbolo dell’infinito (Kalunga).
Una capigliatura di materiale vegetale e ciondoli di bambù abbelliscono la maschera.
Il danzatore, travestito da donna, porta dei seni posticci, una gonna di cotone ed una pesante cintura di perle a forma di falce; nelle mani regge un sonaglio ed uno scacciamosche.
IL POPOLO CHOKWE
ARTE
I Chokwe sono ben noti per gli oggetti d’arte realizzati per celebrare e rafforzare la corte reale.
Questi oggetti includono sgabelli in legno riccamente intagliati e sedie usate come troni, bastoni, scettri e lance. La maggior parte delle sculture sono ritratti che rappresentano la discendenza reale.
STORIA
L’origine Chokwe può forse essere fatta risalire ai popoli Mbundu e ai pigmei Mbuti. Tra il 1600 e il 1850 essi erano sotto il dominio degli stati Lunda e vivevano nell’Angola centrale. Nella seconda metà del XIX° secolo, però, un notevole sviluppo delle rotte commerciali tra i territori Chokwe e la costa angolana portarono ad un aumento del commercio di avorio e gomma. La ricchezza acquisita permise al regno Chokwe di espandersi, superando gli stati Lunda.
Tuttavia il successo fu di breve durata; gli effetti del grande sviluppo, le malattie ed il colonialismo portarono alla frammentazione del potere Chokwe.
ECONOMIA
I Chokwe coltivano manioca, cassava, patate dolci e noccioline, tabacco da fiuto e canapa; il mais viene coltivato per la birra. Praticano anche l’allevamento del bestiame, in particolare pecore, capre, maiali e polli. La caccia contribuisce ad arricchire la dieta alimentare. Esiste un’associazione esclusiva di grandi cacciatori nota come Yanga, ma tutti contribuiscono alla cattura di piccoli animali selvatici. L’allevamento e la trasformazione dei prodotti agricoli sono condotti quasi esclusivamente da donne. La tecniche “taglia e brucia” e la rotazione delle colture sono praticate per conservare la terra in modo naturale.
POLITICA
I Chokwe non riconoscono un leader supremo, ma piuttosto offrono fedeltà ai capi locali che ereditano le loro posizioni dallo zio materno. I capi si consultano con il consiglio degli anziani e con gli specialisti dei rituali prima di prendere decisioni. I villaggi sono suddivisi in particelle governate dai capifamiglia.
Tutti i membri della società Chokwe si dividono in due categorie: quelli che discendono dai clan fondatori e coloro che sono discendenti di ex schiavi.
RELIGIONE
I Chokwe riconoscono Kalunga, il dio della creazione e del potere supremo ed una serie di spiriti della natura. Questi spiriti possono appartenere alla persona, alla famiglia o alla comunità; se trascurati portano sicure disgrazie personali o collettive.
Gli spiriti maligni possono essere attivati anche da stregoni e causare malattie; per recuperare la salute occorre contrastarli. A tal fine occorre consultarsi con un nganga (indovino) che tenta di scoprire l’origine del problema del paziente. La forma più comune di divinazione tra i Chokwe è il cesto divinatorio, che consiste nel lancio di un massimo di sessanta oggetti in un recipiente. La disposizione degli oggetti è poi “letta” dal sacerdote per determinare la causa della malattia.
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