La pipa utilizzata dai capi villaggi è in metallo poiché tra i Gurunsi molti gruppi lavorano il ferro e le loro fusioni sono esportate in altri paesi africani ( Senegal, Mali, Costa d’Avorio).
La parte in metallo è rivestita da pelle di rettile, probabilmente lucertola e serve da abbellimento; inoltre le piccole teste di ariete simboleggiano la forza riproduttiva e l’aggressività dell’animale che non sopporta alcun rivale.
I POPOLI GURUNSI
Il termine Gurunsi raggruppa diversi popoli che vivono nel sud Burkina Faso e nel nord Ghana con una lingua e tradizioni comuni; i più famosi sono Bwa, Lele, Nunu e Kassena.
Furono i popoli Mossi a dare questo nome alle popolazioni loro confinanti; il termine significa “il ferro non li scalfisce”, ad indicare che essi non riuscirono mai a sottometterli.
ARTE
I Gurunsi sono conosciuti per le pitture murali delle loro abitazioni ed i simboli impressi, così come per le maschere zoomorfe decorate con motivi geometrici e l’uso dei colori bianco, rosso e nero.
STORIA
Secondo la tradizione orale i Gurunsi hanno avuto origine dall’ovest Sudan, nei pressi del lago Ciad; il loro insediamento attuale risale intorno al XII secolo.
Nel corso del XV secolo i cavalieri Mossi diverse volte provarono a conquistare il territorio Gurunsi per ridurre in schiavitù le popolazioni, ma senza successo. I Gurunsi non vennero mai sottomessi e restarono indipendenti.
Dopo la conferenza di Berlino del 1884 i territori Gurunsi furono divisi tra Francia e Inghilterra, andando a creare delle differenze politiche e culturali tra i vari sottogruppi.
ECONOMIA
I Gurunsi sono coltivatori. I campi appartenenti alla comunità sono coltivati da società agricole di giovani. Durante la stagione secca vivono di caccia e pesca.
POLITICA
I Gurunsi sono privi di un potere centralizzato, ogni villaggio è retto dal consiglio degli anziani dei clan.
RELIGIONE
I Gurunsi credono in un dio chiamato Yi che si allontanò dagli uomini dopo la creazione del mondo; al centro di ogni villaggio vi è un altare a lui dedicato.
Egli diede a Su, rappresentato sia nelle maschere che nelle statue, il compito di prendersi cura degli uomini.
Ogni clan conserva in speciali capanne quegli oggetti magici che permettono di comunicare con gli spiriti della natura; solamente quando i riti sono compiuti correttamente i Gurunsi ottengono prosperità e benessere.
Le statue sono conservate nelle capanne degli abitanti o sugli altari familiari e sono usate per la divinazione.
Un indovino possiede diversi oggetti magici: statue di bronzo o di legno, palle di argilla, insegne di legno decorate con statuette.
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